Vivo a Brusino da quasi un anno, dopo aver vissuto per più di 20 anni a Balerna. Malgrado domiciliato relativamente da poco in paese ho deciso di mettermi a disposizione della comunità brusinense e candidarmi alle prossime elezioni comunali. Da una decina d’anni sono politicamente attivo e ho avuto la possibilità di far parte del Consiglio comunale di Balerna per la legislatura 2008-2012. Un’esperienza, quella di Balerna, vissuta intensamente, in cui ho imparato a districarmi tra i modi e i tempi della politica comunale. Da quel poco che ho potuto cogliere la realtà di Brusino è ben diversa, nulla a che vedere con la gestione di un comune suburbano di 3000 persone. La realtà di Brusino è la realtà del piccolo villaggio, dove tutti conoscono tutti ( o quasi) e tutti sanno tutto (o quasi). Io mi ritengo ancora fuori da questo giro di conoscenze, se qualcuno mi conosce è perché conoscono mia moglie o i suoi famigliari.
Questo mio non essere a pieno inserito nella realtà comunale, il mio non conoscere a fondo la storia del paese, le famiglie, i personaggi che lo abitano e le dinamiche che reggono questa realtà quanto possono giocarmi contro in vista di un’elezione?
Di primo acchito direi di essere un pesce fuor d’acqua, uno straniero venuto dalle terre del sud inconsapevole di ciò che sono i problemi e i temi che stanno a cuore ai brusinensi. Riflettendoci però ho molte più possibilità di andare ad affrontare a mente libera e senza pregiudizi i reali problemi della comunità. Non conoscendo l’istoriato ed essendo al di sopra di eventuali diatribe famigliari che si trascinano da anni ho molta più possibilità di muovermi in modo dinamico e innovativo per il bene di tutti, trovando più facilmente nuove soluzioni. Perché è questo, in sostanza, che un rappresentante della comunità deve fare: muoversi e attivarsi per il bene della comunità stessa. Per questo ho deciso di candidarmi e di mettermi già sin d’ora al servizio del mio nuovo paese di domicilio e della sua gente.
Le sfide che attendono Brusino nel prossimo quadriennio sono molte. Una su tutte è senz’altro il processo aggregativo, interrottosi bruscamente per cause meramente finanziarie più che per volontà di qualcuno. Un dibattito, quello sulle aggregazioni, che va tenuto aperto e vivo, dove Brusino non deve assumere il ruolo dell’elemosinante, ma invece di un partner attivo che sappia offrire ciò che ancora manca alla grande Mendrisio: turismo, luoghi verdi per svago, infrastrutture nautiche e un passaggio diretto verso la provincia di Varese.
Altra questione che, come neo genitore, non posso che avere a cuore, è la riapertura del complesso scolastico comunale. In questo ultimo periodo Brusino sta tornando a ripopolarsi di bambini e questo fa ben sperare per la riapertura a breve termine della scuola dell’infanzia. Ci vuole però la volontà politica per rimettere in attività un servizio cosi importante. Bisogna saper guardare al di là dei costi e delle cifre e aver ben presente che investire per un servizio per i nostri bambini e le nostre famiglie vuol dire investire nei bambini stessi e di conseguenza nel nostro futuro. Non investire nel futuro vuol dire condannare all’invecchiamento e alla conseguente morte il comune di Brusino. Bisognerà sin da subito attivarsi affinchè, non solo con i buoni propositi elettorali, ma con i fatti concreti, la scuola comunale possa riprendere vita e riassumere quel forte ruolo sociale che qualsiasi scuola ha all’interno di una comunità.
Altri temi che andranno seguiti e discussi attentamente vi sono ancora il proseguo dei lavori della fogna, la destinazione da dare al complesso Villa Patria, la gestione parsimoniosa del territorio di fronte al boom edilizio che si sta vivendo in quest’ultimo periodo ecc..
Tutte sfide che spero di poter affrontare, dando il mio contributo per il bene di tutti, senza la presunzione di fare il giusto, ma con l’intento di fare il meglio.
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