giovedì 28 ottobre 2010

il razzismo nelle piccole istituzioni

Nella mia esperienza di consigliere comunale ho potuto trattare direttamente il tema delle naturalizzazioni.
Dopo che la richiesta del naturalizzando è stata inoltrata dalle autorità cantonali (che già l’hanno visionata e dato il loro benestare) al Municipio, quest’ultimo esprime un suo parere al riguardo e lo trasmette alla Commissione delle Petizioni. La Commissione esamina nuovamente il caso e si esprime a sua volta stilando un rapporto e riportandolo in Consiglio Comunale, dove avviene l’eventuale discussione e la votazione della naturalizzazione. In caso la commissione non avesse un pensiero unanime, il/i membro/i contrari alla decisione possono stilare un rapporto di minoranza che verrà anch’esso presentato in Consiglio comunale.
Non sempre però tutto fila liscio in questo processo, che sfocia al voto durante la seduta del Consiglio comunale. Ho purtroppo già assistito a delle “non entrata in materia” riguardo una naturalizzazione perché la Commissione Petizioni chiedeva tempo per raccolta di nuovo materiale, per chiarire alcune aspetti dei trascorsi del richiedente. Ho pure sentito parlare di convocazioni che assomigliavano più a delle specie di interrogatori.
Nella maggior parte dei casi le complicazioni venivano ricercate anche laddove i fatti non persistevano oppure erano già da anni cancellati dal Casellario giudiziale e quindi quest’ultimo risultava pulito. Di solito si tratta di ipotetiche risse o una multa di cui si vuole sapere il perché e il per come, sfiorando l’abuso di potere.
Ma come mai di queste cose la commissione petizioni è informata? Sembra che le autorità cantonali di polizia abbiano come “tradizione” quella di scrivere in un documento (che fa parte dell’incarto di naturalizzazione), tutti i fatti riguardanti il naturalizzando, anche quelli ormai stralciati dal casellario giudiziale. Il fatto grave è che questo non è richiesto dalla procedura federale di naturalizzazione!..ma lasciamo stare quello che sembra e torniamo a quello che è.
Trovo che è pericolosamente ridicolo discutere ore se e come accordare la cittadinanza svizzera a chi ne fa richiesta, soprattutto pensando al fatto che questa domanda di naturalizzazione è già stata visionata a livello cantonale e il comune la riceve come accettabile. L’impressione è che qualche consigliere comunale investito di questa carica pensi di poter automaticamente disporre del futuro delle persone, perché di questo si tratta. Non dimentichiamo che chi fa richiesta di naturalizzazione non lo fa per moda, ma per migliorare il suo status sociale all’interno della comunità, per potervi farne parte, per trovare più facilmente un lavoro e avere un salario. La richiesta di naturalizzazione inoltre avviene dopo anni di permanenza in Svizzera e nella maggior parte dei casi dopo aver seguito un corso apposito. Chi sono io allora per impedire a una persona di diventare svizzero? Solo perché siedo ad un banco in una sala del Palazzo comunale posso sentirmi libero di rivoltare una persona uguale a me per vedere quanto è meno uguale? Mi vengono alla mente quei poveri professori di scuola frustrati, che usavano i voti non per contribuire alla crescita dell’allievo, ma per esercitare un potere. È in questi casi che vedi che tra i banchi di un Consiglio comunale serpeggia latente una forma subdola di razzismo, mascherato da immacolato sentimento patrio.
Seguire la normale procedura e perseguire con serietà un compito affidatoci dal diritto nazionale e dalla popolazione che ci ha votato è un dovere a cui noi consiglieri comunali non dobbiamo assolutamente sottrarci, ma non bisogna cadere nel ridicolo.
Qualcuno una volta, durante una discussione su una naturalizzazione, lamentava che il candidato parlasse male l’italiano. Io da bravo svizzero non ricordo più nulla di tedesco e mastico poco il francese, il romancio non so neanche cos’è. Riguardo l’italiano, basti guardare ad alcuni personaggi della politica cantonale per capire che la corretta grammatica è un optional anche tra gli svizzero italofoni.
Ci si arrampica sugli specchi, si spulciano le carte, si cercano zone d’ombra nascoste chissà dove per poter avere la soddisfazione di cosa? Di negare il passaporto rossocrociato a un potenziale delinquente? E agli svizzeri che commettono reati che si fa, glielo togliamo?

Proprio perché la situazione è già grave di per sé e c’è già chi pensa di potersi porre come giudice di altri, il 28 novembre bisogna lanciare un messaggio forte, con 2 NO decisi, altrimenti del nostro passaporto svizzero un giorno potremmo anche vergognarci.

I giovani, ospiti scomodi della politica

La prossima primavera si terranno le elezioni cantonali e le prime liste si stanno già stilando. Se per il Consiglio di Stato sembra che assisteremo a una lotta tra i “soliti noti”, fatta eccezione per qualche mosca bianca, le liste del Gran Consiglio promettono di avere qualche giovane nome al loro interno. Già, perché se ne dica pure tutto il male che si vuole, ma ci sono giovani che si interessano alla politica. I giovani disinteressati, i giovani apatici, i giovani fannulloni e parassiti cosi non sono, o meglio, non tutti. Il Consiglio dei giovani tenutosi qualche mese fa né un’altra prova. I giovani che si sentono distaccati dalla politica è perché il mondo politico a sua volta parla a loro in modo distaccato, quasi che gli convenga che i giovani non si interessino. Se si pensa alle mobilitazioni degli anni ’60 e ’70, dove il movimento giovanile-studentesco era il motore delle manifestazioni in tutta Europa, deduciamo che alla classe borghese e conservatrice che in questo periodo storico detiene il potere fa comodo avere dei giovani disinteressati incapaci di organizzarsi e di trascinare le masse. Inoltre negli ultimi tempi stiamo assistendo alla seconda fase di un processo che non vede i giovani distanziarsi dal mondo politico e cosi dalla società, ma bensì il contrario. Il sistema capitalista in crisi riversa sulle classi più deboli le sue colpe facendogliele pagare. È cosi che i giovani, con gli stranieri, vengono etichettati come una sorta di “nemici pubblici”, perché socialmente onerosi, da punire con misure che tendono ad isolarli e a renderli maggiormente vulnerabili (come ad esempio l’ultima modifica della LADI e la votazione del 28.11). Sono dunque i giovani che devono prendere coscienza di questo attacco che si sta consumando anche nei loro confronti. Non è con il disinteresse e l’individualismo che il sistema ci inculca sin da piccoli che si riuscirà a rimanere illesi, anzi, è con il disinteresse che potranno picchiare più duro.
Bisogna che i giovani riprendano coscienza di avere un peso politico, non solo come singolo individuo, ma come classe sociale, che rivendichino il loro spazio nella società prendendone in mano il futuro. La politica di oggi decide il futuro di domani, e se i giovani sono il futuro allora vuol dire che qualcuno sta già decidendo per loro e continuerà a farlo anche dopo le elezioni di aprile. Personalmente, come “giovane”, non voglio lasciare carta bianca.

sabato 2 ottobre 2010

Precisazioni

Da quanto scritto il 1.10.10 dal CdT sembra che con il mio ultimo Post (la Comm.Cerca non mi ha trovato) io crei un terremoto politico all'interno della politica comunale e regionale. Vorrei tranquillizzare tutti chiarendo una volta per tutte.
Il mio post descrive una faccenda avvenuta nel contesto della preparazione alle elezioni cantonali di aprile 2011, e li rimane. Ho già da tempo parlato con i compagni del gruppo Balerna Futura del mio scontento riguardo il (non)trattamento ricevuto dalla Comm.Cerca e della mia decisione di essere sulle liste dell'MpS il prossimo aprile, ma il mio impegno tra le fila del gruppo balernitano in consiglio comunale non si interrompe. Con i compagni di Balerna Futura stiamo lavorando bene nell'interesse dei balernitani e mi sento accettato nel gruppo, quindi non ho nessuna intenzione di lasciare.
Inoltre mi è difficile lasciare un partito al quale non ho mai aderito con tasse d'iscrizione o tessere.
Per finire rassicuro i miei amici più cari: non posseggo una doppia identità, Matteo è mio fratello...che non credo farà mai parte dell'MpS..:-)