lunedì 31 ottobre 2011

Giovani MPS contro i forum comunali dei giovani: il successo di Balerna

Sono un militante della prima ora del gruppo giovani MpS e ho la fortuna di essere stato, fino a pochi giorni fa, consigliere comunale nel mio ex Comune di domicilio: Balerna. Nella primavera scorsa, è arrivata sui banchi di vari consigli comunali del Mendrisiotto la proposta di istituire dei forum comunali dei giovani. La proposta, arrivata anche al Consiglio comunale di Balerna sotto forma di mozione, non sembra però rispecchiare i reali bisogni dei giovani. Con il gruppo giovani MPS si è discusso sin da subito della proposta di instituire un forum comunale dei giovani e sin da subito sono emersi molti dubbi sulla reale funzionalità del forum rispetto agli obiettivi che la mozione in questione promuove.
Seguendo le indicazioni di Infogiovani, il forum dovrebbe essere convocato da un comitato composto da giovani. Già qui i primi dubbi: Come si può comporre un comitato di giovani se non è dai giovani che parte la richiesta di instituire un forum? Inoltre con l’istituzione di un comitato si crea già una gerarchia tipica del sistema vigente che questi forum vogliono riprodurre.
Con questi forum, proposti in questo modo, i giovani sono invitati dalle autorità politiche a fare qualcosa che loro non hanno chiesto di fare. Se i giovani non dovessero rispondere positivamente al forum sarà sempre colpa loro, che non sanno cogliere le opportunità e avranno ancora il dito puntato. Uno strumento imbottito di sani principi che diventa trappola di controllo e distinzione tra chi parteciperà e chi no: pecore bianche e pecore nere,si torna sempre li.
Per la politica di stampo reazionario la politica è controllo. Per questo si ostacola la nascita dei centri giovanili. Il Centro non da quella possibilità concreta alle autorità politiche di influenzare e mediare le idee nuove e genuine dei giovani. Ai giovani si vuole imporre il vecchio sistema senza dar loro la possibilità e la libertà di dar vita ad un nuovo sistema.
Se invece la politica la intendiamo come partecipazione e non come strumento di controllo, i giovani hanno pieno diritto di cominciare a prendersi la responsabilità di informarsi ed esprimere la propria opinione, perché nella maggior parte dei casi le decisioni prese durante le votazioni federali o cantonali riguardano direttamente il loro futuro. Dobbiamo opporci all'idea che la politica si fa fare solo agli specialisti o in contesti costruiti ad hoc. La politica si fa dove si vive e dove si esprimono gli interessi vivi dei soggetti sociali: nelle scuole, sui luoghi di lavoro, nei quartieri, ecc. e non segue i calendari parlamentari o comunali, ma i ritmi della lotta di classe concreta.
La realtà giovanile dev’essere parte integrante della vita politica e non è appiccicandogli addosso dei modelli precostituiti che si crea tutto questo.

Le discussioni e le motivazioni del gruppo giovani MpS son state portate dal sottoscritto prima nel gruppo PS-Balerna Futura (unico gruppo progressista presente nel consesso balernitano, tra le cui file sono stato eletto consigliere comunale nel 2008) e una volta condivise, difese in Consiglio comunale durante la seduta del 24 ottobre 2011.
Sebbene la resistenza delle forze borghesi (PPD in in primis), la votazione si è conclusa con 8 voti favorevoli, 8 contrari e 8 astenuti (presenti 24 consiglieri comunali su 25) e quindi bocciata. In altri comuni, come Mendrisio, la mozione è riuscita a passare, sebbene di poco.
È buona cosa frenare questa fioritura d'istituzioni che hanno i soli scopi di cooptare i giovani in ambiti controllati dagli adulti e di scoraggiare altri livelli partecipativi. Quella del Forum comunale dei giovani di Balerna è una piccola vittoria che il gruppo giovani MpS porta a casa. Una vittoria figlia di idee dei giovani per i giovani, testimone che se i giovani si organizzano sanno ottenere risultati concreti.
Come gruppo Giovani MpS non possiamo che continuare a lottare e a stimolare l'autorganizzazione giovanile per creare un modo nuovo di fare politica,basata sulla partecipazione dal basso e che risponda ai bisogni reali della società.