martedì 13 luglio 2010

Scusi..per Bellinzona?


Ebbene si, al vaglio degli addetti ai lavori del PS c'è anche il mio nome per un posto sulla lista per il Consiglio di Stato, in vista delle elezioni cantonali di aprile. Candidatura la mia che può sembrare utopica, infondata, senza capo né coda, ma nella quale io credo. È vero, manco di tutta una serie di conoscenze (soprattutto tra la gente che conta) e pecco di inesperienza, conscio del fatto che il Consiglio di Stato non è il Consiglio comunale di Balerna. Io però ho voluto dare la mia disponibilità ad essere della partita. Soprattutto per lanciare un segnale, perchè si vuole davvero cambiare le cose e bisogna cominciare dai nomi, dalle facce e soprattutto dai modi. Bisogna che la base della sinistra cantonale possa accorgersi che non bisogna conoscere gente di chissà quale caratura per entrare a fare la propria parte: la mia è una candidatura basata sulla disponibilità, l'amore per gli ideali in cui credo e di voglia di fare...e in Ticino da fare c'è, e molto. La mia candidatura vuole essere un segnale ai giovani che si allontanano dalla politica pensando che non sia roba per loro. La politica di oggi sceglie il nostro domani!! I giovani devono pretendere di essere protagonisti della vita politica!

Io non pretenderò un posto tra i 5 che saranno sulla lista del CdS ad aprile, ma che una candidatura giovane, fresca e spontanea non valga meno di altre...Affaire a suivre...la strada è lunga.

sabato 10 luglio 2010

la svastica impunita


È di pochi giorni fa la decisione del Consiglio Federale di rendere non perseguibile l’esposizione della svastica o altri simboli razzisti o di matrice nazi-fascista. Sarà punibile solo chi usa questi simboli a scopo di propaganda. Una decisione che personalmente mi trova in disaccordo.
Innanzitutto al giorno d’oggi, nell’era del consumo e della pubblicità, dove sembra che l’importante è apparire, cosa non è propaganda ?? Se indossare una maglietta non fosse fare pubblicità ad un prodotto o ad un determinato messaggio le multinazionali, gli enti o le associazioni non farebbero a gara a propinarci t-shirt con tanto di logo e scritte che le rappresentano. Oggi girare con una maglietta con svastica non è perseguibile, ma in fondo è propaganda.
Il Consiglio Federale si barrica dietro il pretesto che esistono molti simboli con un significato nascosto di stampo razzista o nazista (come i numeri 88 o 18) che non possono essere controllati e che quindi sono di difficile interpretazione. Sono d’accordo che non si può fare una colpa a un ragazzo nato nel 1988 e che sfoggia sulla maglietta, o tramite un tatuaggio, il suo anno di nascita, l’88 è innanzitutto un numero e come tale va trattato.
Esistono però persone che, coscienti che il loro pensiero e la loro idea di società non è più accettabile nel XXI secolo, si barricano dietro simboli utilizzati nel linguaggio comune (come i numeri) per riconoscersi e comunicare in pubblico. A queste persone il Consiglio Federale ora da la possibilità di poter sfoggiare persino il simbolo madre della loro ideologia, quella svastica hitleriana che ha disseminato di morte e distruzione l’intera Europa e che ha portato il mondo al secondo e tragico conflitto mondiale.
Sia ben chiaro, grande rispetto va al simbolo induista e buddista, sempre a croce uncinata, ma di ben altro significato, più a scopo augurale e pacifico. La svastica nazista, quella nera circoscritta in un cerchio bianco su fondo rosso, quella che sventolava alta sul Reichstag di Berlino come nei campi di sterminio, va bandita da una società che si vuole definire democratica e civile.
Con la decisione di non rendere perseguibile questi simboli di indubbia matrice xenofoba, omofoba e razzista c’è il rischio di confondere soprattutto i più giovani. I giovani, a volte, assumono posizioni forti in ambito politico, senza però avere piena coscienza di ciò che sta dietro al pensiero e ai simboli che la loro scelta politica comporta. Se già le autorità lanciano questo segnale poco chiaro, come ci si potrà muovere affinchè certe ideologie non trovino nei nostri giovani nuovi adepti e neanche tanto coscienti di ciò che questo comporta?

Ho il presagio che questo mio attacco ai simboli nazisti possa far nascere in alcune persone l’idea che insieme alla svastica bisognerebbe bandire anche altri simboli rivolti più a sinistra. La differenza sostanziale tra svastica e falce&martello è che se il primo è stato ideato dalle menti di un regime con determinate idee e sotto quel simbolo le hanno messe in pratica, il secondo è invece il simbolo indiscusso della lotta operaia, usato in seguito da regimi discutibili e che hanno manipolato il simbolo a loro piacere, macchiandosi di reati non meno gravi di quelli nazisti, ma soprattutto di un uso improprio dei simboli della lotta operaia. A pensarla cosi, che tutti i simboli sotto cui si è fatto del male vanno puniti, si arriverebbe addirittura a dover bandire la croce cristiana sotto cui i regni e gli imperi d’occidente hanno perpetrato le stragi più ignobili della storia. Non si vuole arrivare li, ma personalmente la svastica nazista è il simbolo per eccellenza di un pensiero malato, orribile, una tremenda ombra nera sulla storia recente dell’umanità, non dobbiamo e non possiamo far si che un pensiero come quello nazista possa trovare ancora sbocchi.

un progetto tecnico senz'anima

Giovedi 20 maggio è stato presentato alla popolazione il progetto di intervento sulla strada cantonale passante per Piazza Tarchini. Il progetto prevede un intervento tecnico, atto alla messa in sicurezza dei pedoni e alla moderazione del traffico, con la costruzione di due dossi all’entrata a nord e a sud della piazza e una zona rialzata tra la Colleggiata e il Municipio con tanto di striscia rossa centrale, come quella che vediamo da Coldrerio a Mezzana. Il progetto prevede anche lo spostamento delle fermate dei bus, la costruzione di una pensilina e la riduzione da 7 a 5 posteggi sul lato destro della strada venendo da Mendrisio. Il costo complessivo dell’opera si aggira attorno al milione e mezzo, a cui il nostro comune dovrebbe partecipare per una parte equivalente al 35%.
Durante la serata molte le voci che si sono levate in modo critico di fronte a questo progetto, soprattutto per quanto riguarda la qualità di vita dei balernitani che, di fronte a quanto descritto, non migliora in alcun modo. Il numero di veicoli che transiteranno su Corso S.Gottardo non sarà diminuito, non vi sarà un’abbellimento della Piazza né tantomeno una “messa in vita di essa” ovvero la creazione di posti dove i balernitani potranno transitare, sostare, chiacchierare, senza dover fare attenzione alle autovetture che circolano. E allora perché contribuire per il 35% a quest’opera? Al di là dell’aspetto finanziario è importante l’aspetto progettuale, che ahimè in questi ultimi anni a Balerna è sempre andando via via scemando. Questo progetto è un comparto stagno, meramente tecnico e che non considera minimamente tutto ciò che gira attorno a Piazza Tarchini, o meglio, alla strada cantonale che la attraversa. Non sono stati presi in considerazione i vari movimenti pedonali, i tragitti casa-scuola, gli spostamenti dei mezzi e degli ospiti della Provvida Madre e della Casa Anziani e il traffico che arriva e che scende da e per Via Stazione. Manca una visione d’insieme, soprattutto ora che l’ex Asilo, con l’avvento della nuova palazzina scolastica, perderà la sua funzione principe, cosa ne faremo?
A nostro parere il Centro di Balerna è tutto da ripensare e da progettare, poi si potrà intervenire a tappe, per ovvi motivi finanziari e di gestione, ma il progetto dev’essere a largo spettro e non a comparti stagni, altrimenti avremo tanti pezzi di un centro che già oggi non ha identità e non è con interventi tecnici e asettici che potremo dargliela.
Nel messaggio che andremo a votare il prossimo 21 giugno in Consiglio Comunale sono stati inseriti dei piccoli interventi di messa in sicurezza in Via Silvia e in Via Municipio. Se al progetto tecnico del Cantone voteremo contro, come gruppo faremo però pressione affinchè i piccoli interventi previsti dal Municipio possano essere messi in opera per facilitare i percorsi pedonali nelle due vie, mantenendo i passaggi pedonali.

C’è chi sostiene che se non interveniamo ora per molti altri anni non si farà più niente. Noi invece crediamo che accettando questo progetto il rischio di non fare più nulla a Balerna si accresce. Permetteremmo alle autorità Cantonali di non doversi più occupare della situazione di Balerna, perché ormai, tecnicamente, è messa a posto. Possiamo e dobbiamo prenderci il tempo per elaborare soluzioni nuove e appaganti, che forse costeranno qualcosa in più, ma che possano davvero essere una soluzione ideale per Balerna e la sua gente.