La questione apertasi a Chiasso riguardo la decorazione dell’albero situato in Piazza Bernasconi, decorazione assegnata alla Scuola Media comunale, è tanto ridicola a livello di gesta quanto grave sotto l’aspetto politico.
Infatti alcune persone vicini agli ambienti leghisti, che qualche settimana fa difendevano a spada tratta la libertà d’espressione di fronte ai cartelloni propagandistici per i SI all’iniziativa UDC contro gli stranieri, hanno pensato di poter avere il diritto di calpestare a sua volta la libertà d’espressione degli allievi di scuola media. Questo perché gli allievi hanno voluto esprimere il loro pensiero in Piazza, decorando con magliette scritte l’albero di Natale, un modo nuovo e intelligente per andare al di là delle solite bocce e ghirlande, per lanciare un messaggio. Nessuna offesa, nessuna parola “pesante”, solo frasi che inneggiavano al rispetto e alla solidarietà, quei sani principi che molti ricordano solo a Natale, ma che a quanto pare a qualcuno danno fastidio anche in questo periodo.
Siamo quindi di fronte ad un atto vandalico di pochi, nei confronti di allievi e docenti che per mesi hanno lavorato sul tema, hanno cercato un’idea originale e l’hanno prodotta. Tutto questo lavoro distrutto, sfregiato, calpestato da chi crede di poter dire sempre e comunque la sua e farla valere come legge. A Chiasso si può.
Il Municipio, in seduta straordinaria, ha dato ragione a questa gente irrispettosa. Una decisione forse dettata dagli equilibri politici comunali, dove la Lega fa il bello e il brutto tempo. Una decisione che lascia l’amaro in bocca e che è peggio del peggior castigo scolastico, peggio di una bocciatura. I ragazzi avevano svolto il loro lavoro e anche bene, finalmente si era riusciti a far si che i giovani dicessero la loro, che entrassero nell’Agorà del comune portando il loro pensiero. Questo di Chiasso è l’ennesimo esempio di come i giovani e le idee che portano avanti di solidarietà, rispetto e fratellanza diano fastidio. I giovani son facili da colpire perché inesperti e ancora senza tutte le difese politiche da mettere in atto. I giovani sono discriminati, lo abbiamo visto con l’applicazione della nuova legge LADI e lo vediamo nel quotidiano con fatti come quello di Chiasso.
I giovani quando fanno casino fanno comodo come capro espiatorio e danno fastidio quando pensano e dicono. A Chiasso hanno pensato.
Il Municipio ha abbandonato i suoi ragazzi, Chiasso ha messo politicamente in un angolo i suoi giovani. A Chiasso non c’è spazio per le idee di un futuro diverso.
L’appello ora va ai docenti e a chi è vicino a questi ragazzi che hanno subito questo grave torto. Gli adulti che sono con i ragazzi devono aiutarli a dotarsi di quegli strumenti sani che servono a riscattarsi da questo torto. Aiutarli ad elaborare la faccenda, capirla e rispondere in modo intelligente a questa becera provocazione. Bisogna farlo per i giovani, ma soprattutto con i giovani.
Ai ragazzi delle scuole medie di Chiasso va tutta la mia solidarietà. Strappino pure dai rami le magliette, ma le idee..quelle volano.
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