venerdì 25 febbraio 2011

RISPONDERE IN MODO CONCRETO AGLI ATTACCHI DEL CAPITALISMO SUI GIOVANI:

Se si pensa alle mobilitazioni degli anni ’60 e ’70, dove il movimento giovanile-studentesco era il motore delle manifestazioni in tutta Europa, potremmo pensare che alla classe borghese e conservatrice che in questo periodo storico detiene il potere, fa comodo mantenere i giovani disinteressati, incapaci di organizzarsi e di trascinare le masse. Cosi facendo i giovani diventano un bersaglio facile e senza i mezzi per difendersi. I vari forum giovanili (Cantonali o comunali), controllati sempre dalle adulte autorità, non possono definirsi strumento di politica attiva, ma di indottrinamento ad un modo di pensare e di agire valido nel sistema vigente. Stiamo assistendo sempre più ad un processo che non vede i giovani distanziarsi dal mondo politico e cosi dalla società, ma bensì il contrario. Il sistema capitalista in crisi riversa sulle classi più deboli le sue colpe facendogliele pagare. È cosi che i giovani, con gli stranieri, vengono etichettati come una sorta di “nemici pubblici”, perché socialmente onerosi, da punire con misure che tendono ad isolarli e a renderli maggiormente vulnerabili (come ad esempio l’ultima modifica della LADI che entrerà in vigore ad aprile). Non possiamo stare a guardare mentre i nostri giovani vengono attaccati e messi continuamente in difficoltà dal sistema che ormai non ha più risposte da dare.
Bisogna rispondere ai veri problemi dei giovani, alla loro precarietà sociale e materiale con garanzie e agevolazioni per far si che il mondo del lavoro possa accoglierli e non sfruttarli come fa ora. Innanzitutto lo stato dovrebbe dare l’esempio di un cambiamento in questo senso aumentando considerevolmente i numeri di posti di tirocinio nell’amministrazione cantonale e potenziando le formazioni a tempo pieno per chi non trova un posto di apprendistato. Sappiamo anche che molti giovani non possono permettersi di studiare o perseguire alcune formazioni perché graverebbero sulle spalle delle famiglie, sempre più in difficoltà, è una questione materiale e non di scarsa voglia di fare. Per questo bisognerebbe prevedere un aumento del 20% della somma messa a disposizione per gli assegni allo studio, che porterebbe più giovani a intraprendere la formazione senza che le famiglie si trovino sul lastrico o a carico dell’assistenza. Inoltre, come si sta lottando nel mondo dei lavoratori, anche gli apprendisti devono avere il diritto ad un salario minimo che possa garantirgli almeno di non gravare ancora sulla propria famiglia.
Aiuti concreti alla formazione dei giovani vuol dire creare un futuro di persone capaci, che possano guardare al futuro.
Una società però ha anche bisogno di cittadini attivi e presenti. Per creare cittadinanza, appartenenza e anche cultura c’è bisogno che gli studenti e apprendisti possano avere libero accesso ai luoghi dove si fa della cultura, a tutte le manifestazioni in ambito culturale e ai trasporti pubblici. Questi sono gli incentivi per un giovane a rimanere nel proprio comune e nel proprio cantone,contribuendo alla crescita e al benessere della società in cui vive. In questo senso a Balerna, attraverso un’interpellanza per un contributo ai giovani in formazione portata avanti dal gruppo Balerna Futura, si è potuto ottenere il raddoppio del contributo comunale per coloro che acquistano un abbonamento Arcobaleno. Un piccolo segnale che va nella direzione di aiutare i giovani nella loro crescita professionale, agevolandone anche gli spostamenti.
Queste sono le risposte che gli attacchi capitalistici e borghesi meritano, proposte concrete che rispondono a bisogni concreti, che mirano alla reintegrazione dei giovani nella società, dando a loro una parte attiva, aiutandoli materialmente nel loro processo formativo e di vita.
Non da ultimo credo sia importante che i giovani che studiano o lavorano, e quindi partecipano all’ economia del paese, possano partecipare sin da subito anche alla vita politica, avendo la possibilità di esprimersi sin dai 16 anni alle votazioni della nostra democrazia diretta: decisioni che riguarderanno il futuro e che i giovani vivranno sulle loro spalle. Ai giovani più che mai spetta il diritto di esprimersi.
Lottare per e con i nostri giovani. Lottare per i nostri figli e quindi per il nostro futuro, è l’investimento più redditizio che possiamo fare!

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