martedì 25 gennaio 2011

I FORUM COMUNALI DEI GIOVANI, PARTECIPAZIONE O CONTROLLO?

3 anni e mezzo di silenzio
In questo periodo è arrivata sui banchi di vari consigli comunali la proposta di istituire dei forum comunali dei giovani. Il dubbio che subito emerge è che questa iniziativa sia solo uno strumento pre elettorale per rendersi sensibili ai bisogni giovanili agli occhi del potenziale elettorato, dopo tre anni e mezzo di silenzio sulla questione giovanile.
La proposta che arriva dal mondo politico non sembra però rispecchiare i reali bisogni dei giovani. Quei giovani che si mobilitano lo fanno per avere spazi per trovarsi tra loro, confrontarsi con i mezzi, gli strumenti e i modi che li caratterizzano, non che gli vengono predisposti e imposti dall’alto


Ma che cos’è il Forum dei giovani?
Il forum comunale dei giovani è solo uno degli strumenti che il Cantone, attraverso Infogiovani, ha ideato e messo a disposizione dei comuni e delle autorità politiche che ne volessero usufruire. Il modello a cui si ispira l’idea del Forum comunale dei giovani è il già esistente Consiglio Cantonale dei giovani e già si capisce l’esiguo peso politico che questi forum potrebbero avere nelle realtà comunali. Infatti, a parte durante i giorni di riunione del Consiglio Cantonale, durante l’anno è come se questo organismo scompaia dalla realtà pubblica e le proposte ideate messe in un cassettino. Seguendo le indicazioni di Infogiovani, il forum dovrà essere convocato nella sala del Consiglio comunale da un comitato, composto da giovani. Come si può comporre un comitato di giovani se non è dai giovani che parte la richiesta di instituire un forum? Con che criterio si coinvolge un determinato gruppo di giovani a prendersi l’impegno di istituire il comitato? Inoltre con l’istituzione di un comitato si crea già una gerarchia tipica del sistema borghese, che questi forum vogliono riprodurre già nella realtà giovanile.
Il forum prevede l’istituzione della figura di un segretario che, secondo regolamento, viene designata dal Municipio, ed è una figura adulta. Sebbene il segretario dovrà essere un ruolo di sostegno al comitato, vige un controllo del mondo adulto e delle autorità su quanto si discute e si decide tra i giovani.
Oltre al controllo diretto sulle riunioni di comitato, il giovane interessato a partecipare al forum deve annunciare la sua presenza, ennesimo gesto di controllo camuffato sotto le questioni logistiche.

Uno strumento “per” o una trappola “contro”?
Con questi forum, proposti in questo modo, i giovani sono invitati dalle autorità politiche a fare qualcosa che loro non hanno chiesto di fare, di recarsi in luoghi a loro semi-sconosciuti (palazzo comunale) e che non fanno parte della loro vita: La Montagna che va da Maometto.Cosi facendo i giovani si troverebbero sempre “ospiti” delle istituzioni. Se i giovani non dovessero rispondere positivamente al forum sarà sempre colpa loro, che non sanno cogliere le opportunità e avranno ancora il dito puntato. Uno strumento imbottito di sani principi che diventa trappola di controllo e omologazione e non da ultimo di discriminazione tra chi parteciperà e chi no. Torniamo quindi a quel famoso modello di catalogazione sociale che ha dato slancio alle forze destroidi negli ultimi anni: pecore bianche e pecore nere.
Per la politica borghese e social-liberale la politica è controllo e questo controllo deve cominciare sin da subito. Per questo in alcuni comuni si ostacola la nascita dei centri giovanili e si promuovono invece i forum. Il Centro non da quella possibilità concreta alle autorità politiche di influenzare e mediare le idee nuove e genuine dei giovani.
Il Forum ha la struttura di un coniglio comunale “aperto”, dove si discute su i temi portati dal comitato con le regole del sistema vigente. Ai giovani viene imposto il vecchio sistema senza dar loro la possibilità e la libertà di dar vita ad un nuovo sistema. Limitare le innovazioni, mantenere il controllo…facendo finta di far qualcosa per loro.

Nuove proposte per un politica “con”
Se si vuole dei giovani attenti e partecipi alla vita politica bisogna dargli gli strumenti adeguati, dar loro fiducia, responsabilizzarli e far si che si costruiscano una personale presa di coscienza riguardo a ciò che li circonda. È di qualche mese fa il dibattito sull’abbassamento dell’età per il diritto di voto da 18 a 16 anni. Una proposta che i partiti borghesi continuano ad ostacolare per la paura di perdere il controllo sui giovani. Se invece la politica la intendiamo come partecipazione e non come strumento di controllo, i giovani di 16 hanno pieno diritto di cominciare a prendersi la responsabilità di informarsi ed esprimere la propria opinione, perché nella maggior parte dei casi le decisioni prese durante le votazioni federali o cantonali riguardano direttamente il loro futuro. Piuttosto che fare uno sterile esercizio di simulazione democratica, come viene proposto nei forum, i giovani hanno diritto a esprimersi su ciò che li riguarda, dandosi cosi un peso politico specifico. Altra questione è quella di dar la possibilità ai giovani di crearsi una propria cultura, coltivare interessi e cogliere nuovi stimoli. Per far questo bisognerebbe battersi per una cultura aperta ai giovani, con accessi gratuiti a mostre e manifestazioni culturali, ai cinema e ai teatri facendo cosi fronte, oltre che ai loro interessi anche alla loro precaria condizione finanziaria, trasformando la cultura da spesa superflua a piacere di incontro.
Questi sono solo alcune richieste che l’MpS porta avanti, una società che sia con i giovani e non per o contro, con il rischio di lasciarli comunque soli. La realtà giovanile dev’essere parte integrante della vita politica, culturale e sociale e non è appiccicandogli addosso dei modelli precostituiti che si crea tutto questo.


NO a un forum dei giovani preimpostato.
NO a uno strumento di controllo sui giovani

Nessun commento: